sabato, marzo 25, 2023

Tommaso Merlo

 Fermarsi non è una sconfitta ma il preludio della vittoria. Fermarsi invece di correre chissà dove. Qualche minuto, qualche giorno, qualche anno. Fermarsi davvero. Fermi e pienamente presenti ci possiamo osservare. Possiamo osservare come trattiamo il nostro corpo. Le scelte che facciamo e quelle che non facciamo. Quanto queste siano consapevoli o fatte col pilota automatico inserito. Quelle salutari e quelle autodistruttive. Fermi e pienamente presenti possiamo poi osservare la nostra mente. Notando i pensieri che scorrono incessantemente uno dopo l’altro. La loro natura, il loro perché. Pensieri positivi e nocivi. Pensieri costruttivi e autolesionistici. Pensieri sensati e assurdi. Pensieri dolorosi e frivoli. Pensieri di odio e di amore. Non c’è nulla di complicato, nulla di strano. Normalissima igiene spirituale. Un semplice guardarsi dentro invece che fuori. Del resto dedichiamo tempo al nostro corpo nutrendolo ed esercitandolo. Dedichiamo tempo alla nostra mente intrattenendola e istruendola. Ignorare la nostra anima è davvero assurdo visto che è la nostra natura più autentica. E i nostri mali come quelli del mondo derivano proprio da questa assurdità. Quando ci osserviamo siamo davvero noi stessi, siamo la nostra essenza. Noi siamo l’osservatore. E più ci osserviamo più ne diveniamo consapevoli e più la nostra anima si rafforza e rinasce. Non c’è nulla di complicato, nulla di strano, nulla da temere, nulla da sapere e nemmeno nulla da fare. E’ al contrario un “non fare”. Un fermarsi ed essere pienamente presenti. La difficoltà sta nel calmare la mente e per riuscirci dobbiamo toglierle stimoli. Declinando impegni superflui, rinunciando a bisogni fasulli, semplificando la nostra vita, togliendoci le maschere, sotterrando ogni ascia e spegnendo ogni schermo. La mente egoistica prospera nel caos e nel rumore e nella guerra, l’anima nella quiete, nel silenzio e nella pace. Mente ed anima si escludono a vicenda. Più riusciamo a sedare la mente, più torniamo ad essere pienamente noi stessi. Ed è qui la chiave di tutto. È qui il segreto della nostra felicità come della salvezza del mondo. Fermarsi, calmarsi, riscoprire la propria vera natura di anime e riprendersi le redini della nostra vita sottraendole alla maligna mente egoistica. Già, fermarsi non è una sconfitta ma il preludio della vittoria. Fermarsi invece di correre chissà dove. Perché siamo noi la vera meta.

Tommaso Merlo

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