lunedì, marzo 14, 2022

Barbara Lezzi

 Di male in peggio.


I nostri ministri degli esteri, quello di fatto e quello di rappresentanza ovvero De Scalzi e Di Maio, fanno il giro del mondo per comunicare più efficaci partnership energetiche per garantire diversificazione degli approvvigionamenti.


Peccato che il ministro degli esteri di rappresentanza non dica nelle sue compite comparsate televisive che, ad esempio, Angola, Congo ed Algeria, paesi in cui si è recato e di cui possiamo fruire ampie rassegne fotografiche con tanto di stretta di mano, si siano astenuti nel voto sulla risoluzione ONU di condanna dell'invasione russa. Azerbaigian assente. 


Eppure dovrebbe significare qualcosa questo dato e magari, anziché fare la ola al ritorno del carbone e proseguire ad insistere con il gas rimangiandosi con nonchalance battaglie passate, si dovrebbe agire con maggiore determinazione sulle rinnovabili.


Il M5S aveva una proposta politica molto precisa a proposito di energia che era tesa a spaccare il fronte dei fossili per agevolare le fonti di cui noi siamo ricchi, come il sole e il vento, che sono meno care e più prevedibili. La prevedibilità consente una pianificazione più  puntuale dell'economia perché significa avere a che fare con qualcosa che è sotto il nostro controllo. In questi ultimi mesi ci stiamo drammaticamente accorgendo quanto sia dannoso essere così pesantemente dipendenti da altri fattori.


Sono state le scelte politiche di Monti, Letta e Renzi ad averci reso così fragili sul piano energetico. Soltanto Letta in poco più di un anno di governo ha sottoscritto  ben 7 accordi intergovernativi con la Russia anche sull'energia. Ora indossa l'elmetto contro Putin.


A causa di tali scelte, tra il 2011 e il 2015 le installazioni di rinnovabili è calata del 92%. Se avessimo continuato con il trend 2008/2013 ora avremmo un fabbisogno di gas inferiore di almeno 10 miliardi di metri cubi in meno e, soprattutto, un costo dell'energia inferiore. È qualcun altro che dovrebbe scusarsi con il Paese per aver bloccato, a favore del gas, le rinnovabili! Invece, ora rischiamo di ripercorrere gli stessi identici errori del passato a causa di questa mortificante mancanza di libertà e di visione da parte dei governanti sempre più interessati a mere questioni propagandistiche che allo sviluppo del nostro Paese.

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