mercoledì, marzo 02, 2022

Elio Lannutti

 Testo di intervento di fine seduta al Senato, su una fattispecie di abuso di potere di un magistrato. Seguirà denuncia al Consiglio Superiore della Magistratura. 


Signor presidente, Colleghi,


porto all'attenzione dell'Aula uno dei tanti casi di abuso di potere di un magistrato, la dott.ssa Antonia Giammaria, Pm di Roma, già vice capo gabinetto ex ministro Calenda, che avrebbe avuto il dovere di comportarsi con imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, riserbo ed equilibrio nello svolgimento del suo ruolo.  E che al contrario, come si può leggere anche nel ricorso al Tar del Lazio del presidente Codacons Rienzi e contestuale richiesta di avocazione alla procura generale della Corte di Appello di Roma, PROCC. NN.22961/21 E 36306/21, sembra abbia svolto il suo ruolo in maniera arbitraria.  


Per aver presentato una interrogazione il 17 luglio 2018, sulla nomina del dottor Riccardo Capecchi a direttore dell'AgCom, ricevevo un avviso di garanzia per il reato 595 del C.P. firmato l'11 settembre 2018 dalla dott.ssa Gianmaria.


Convocato il 25 settembre 2018 da un solerte ufficiale della Guardia di Finanza che lavorava alla stessa Agcom, il cui DG era Capecchi, alla presenza del mio avvocato Francesco Strigari, ribadivo che l'atto di sindacato ispettivo rientrava nelle prerogative di cui all'art.68 della Costituzione.


Il procedimento penale doveva, quindi, essere archiviato in tempi ragionevoli, se non il giorno dopo. Ciononostante, il Pm Gianmaria non ha archiviato in tempi ragionevoli e ha richiesto proroga dei termini delle indagini.


Il 20 luglio 2021, a quasi due anni dalla scadenza del termine di proroga, l'avv Strigari, presentava istanza di sollecito, chiedendo alla Gianmaria di promuovere al GIP la richiesta di archiviazione per insussistenza di reato per l'insindacabilità delle opinioni espresse ai sensi dell'art. 68 Costituzione; diritto di critica, i cui dubbi si evincevano dal curriculum scritto di pugno dal Capecchi stesso e pubblicato in rete; il possesso dei requisiti per la nomina a direttore dell'Ag Com derivano da verifiche degli incarichi previamente ricoperti; interesse pubblico dei cittadini italiani; Continenza: le forme da me utilizzate sono pacate e limpide nei toni, mai offensive, né scurrili.


Il 30 luglio 2021, reiterava seconda istanza di sollecito per l'archiviazione, il 26 ottobre 2021 terza istanza. Solo 17 ottobre 2021 la Pm Gianmaria chiede finalmente che il GIP "voglia disporre l'archiviazione del procedimento" dopo aver osservato che "dall'esame degli atti, non sono emersi elementi che permettono di configurare l'ipotesi di reato ascritta, e non sono stati indicati altri elementi di sufficiente spunto investigativo. Ne consegue che, per le esposte considerazioni, deve essere avanzata richiesta di archiviazione". Il giorno seguente, il 18 ottobre 2021, dunque a tre anni e un mese dall'avviso di garanzia, il Giudice per le indagini preliminari Patrone "letta la richiesta di archiviazione depositata dal Pubblico Ministero; ritenuto che la motivazione della richiesta è pienamente condivisibile alla luce degli atti presenti nel fascicolo del PM, disponeva l'archiviazione". Ho sempre avuto grande rispetto per la magistratura, ma abusi come quelli descritti da parte di un Pm, che ritiene di poter tenere un cittadino-senatore appeso per 37 mesi sotto la spada di Damocle di un reato inesistente, merita di essere duramente sanzionato da un Csm, il cui grave scandalo disonora l'intero ordinamento giudiziario minando irrimediabilmente la residua fiducia nella Giustizia.

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