giovedì, marzo 03, 2022

Eduardo Sorge

 Io non so quali saranno gli scenari possibili, sono convinto che lo sviluppo delle contraddizioni li rendono imprevedibili per quanto si possa immaginare un esito piuttosto che un altro.


Penso solo che in questo momento una montagna di soldi vengono spesi dall'Europa e dall'Italia per bombe, soldati, fucili, elicotteri per mandarli in Ucraina. 


E che noi stiamo qui, per ora a commentare.

Penso solo che pagheremo tutti quanti noi presto quanto sta succedendo.


Sia negli scenari peggiori sia nelle conseguenze economiche interne: già molte aziende a causa degli aumenti del prezzo dell'energia ci anticipano e comunicano già ora tagli del personale con doppia cifra percentuale.


Penso che ci sarebbe bisogno di un movimento di massa contro l'escalation militare, per lo scioglimento della Nato, per piani finalizzati al disarmo degli Stati.


Penso che gli Stati, le nazioni non sono i popoli e che non devono essere confusi con le popolazioni oggi schiacciate tra escalation decennale della Nato e l'aggressione russa.


Penso che servirà a poco organizzare una carovana che vada a portare la voce di chi è contro la Nato, Putin e la guerra imperialista li al confine anche se potrà servire a dimostrare quanto la narrazione occidentale sia falsa.


Penso che siamo impreparati a causa del fatto che fino ad oggi siamo stati vittime e responsabili di un "movimentismo" fine a sé stesso che ci ha fatto perdere tempo, pieno di posizionamenti e dibattito tra le "organizzazioni" di classe che era, tranne poche eccezioni, a dir poco imbarazzante mentre la situazione peggiorava sotto gli occhi.


Penso che la nostra generazione sta vivendo delle trasformazioni che ad ora peggiorano e peggioreranno le condizioni di vita e di lavoro in assenza di una forza organizzata in direzione contraria alla barbarie a cui il sistema capitalistico ci sta portando (proprio nel momento in cui la scienza, la tecnologia, la tecnica, l'umanità, il progresso potrebbero garantire altro all'umanità se non seguissero la legge del profitto)


Penso che non rimarrà così "calmo" il nostro campo di battaglia anche se oggi sembriamo quasi impotenti dinanzi a tutto quello che accade, sarà anzi molto agitato, masse spurie si metteranno in moto ed il nostro problema sarà come stare nelle contraddizioni che la crisi metterà in moto: l'organizzazione.


Ma penso che sia evidente quindi l'impossibilità di ricondurre dentro gli steccati di un riformismo impossibile le lotte dei proletari che, forse, crescerà una nuova generazione di comunisti che saranno capaci di esserlo solo nell'unico modo possibile. 


Dentro un processo rivoluzionario.

...con l'ottimismo della ragione.

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