domenica, febbraio 06, 2022

Elion Lannutti

 Amarcord: dopo l’ingiusta espulsione del 18 febbraio 2021 per non aver votato il vile affarista, macellaio del popolo greco Mario Draghi, un vero e proprio arbitrio per il quale sono stato reintegrato dal Consiglio di garanzia del Senato; a seguito della definitiva archiviazione dalle ignobili accuse di razzismo ed antisemitismo, costruite ad arte in una ben architettata macchina del fango durata 3 anni, nel vano tentativo di distruggere reputazione, onore, dignità e lotte trentennali a tutela dei diritti contro qualsivoglia discriminazione di razza, odio sociale, religione, calunniose insinuazioni verso le quali una pletora di diffamatori, chiamerò a rispondere in Tribunale; dopo il totale fallimento delle ricette economiche di Draghi e della dottrina neo-liberista, che ha accentuato povertà e disuguaglianze, i cui decreti a raffica in spregio del Parlamento e della Costituzione, reintroducono con gli steccati, derivati tossici per gli enti locali nel decreto fiscale; mette sul mercato l’acqua pubblica nel d.l.concorrenza; sancisce nella riunione del Cipes un regalo di 8 mld di euro ai Benetton, come premio per le 43 vittime della tragedia del Ponte Morandi; a seguito degli ultimi accadimenti e lotte di potere e di poltrone nel M5S, ri-pubblico le

“Amare considerazioni e doverose riflessioni sull’espulsione dal gruppo M5S al Senato”. 


Ho sempre cercato di servire il mio Paese con disciplina, amore, dignità ed onore. Sia da senatore eletto come indipendente nel 2008 nella Lista Di Pietro Italia dei Valori, che durante il percorso tribolato di vita, nei cento mestieri esercitati con rinunce e sacrifici per affrancarmi dalle natie condizioni di cafone in una sperduta Contrada in Val di Sangro, ben descritto da Ignazio Silone, sempre a testa alta e schiena dritta, con coraggio, lealtà, onestà, seguendo la stella polare di legalità, bene comune,interessi generali, prioritari e precondizione della buona politica. 

Nel 2013, scegliendo di non ricandidarmi alle politiche, mi sono iscritto al M5S, dopo aver partecipato al primo V Day nel 2007, affascinato dalle idee di Gianroberto Casaleggio, un visionario mite che conobbi nel 2008 in Senato, assieme a Luca Eleuteri (gestivano il sito “Di Pietro-Italia dei Valori”) e Beppe Grillo (conosciuto nel 1994 all’assemblea degli azionisti STET in Via Bertola a Torino), per tutelare entrambi, (io da rappresentante dell’Adusbef che avevo fondato nel 1987, lui come comico), i calpestati diritti dei cittadini-consumatori (in quel caso degli utenti telefonici dalle bollette gonfiate dell’144/166, che nonostante campagne denigratorie e strapagati convegni a Palermo con Ralph Nader, il paladino Usa dei consumatori, riuscii a far neutralizzare da una sentenza del Consiglio di Stato). 

Nel 2014 con Ferdinando Imposimato, partecipammo al comizio di San Giovanni a Roma, con Beppe, Gianroberto (già sofferente per la terribile malattia) ed una folla sterminata che gridava onestà, legalità, lotta alla corruzione, difesa dei beni pubblici, con acqua, ambiente, trasporti, connettività, sviluppo, le 5 stelle polari del M5S nella piazza della questione morale di Enrico Berlinguer.

Nel 2018, malgrado la forte contrarietà della mia famiglia ed a 70 anni suonati, mi sono candidato di nuovo col M5S al Senato, convinto da un programma che condividevo,  basato su quei principi e valori per i quali avevo lottato e che mi avevano guidato da 35 anni: sicurezza e legalità, tutela dei risparmi, lotta a corruzione, mafie e conflitti d’interesse, bene comune, banca pubblica degli investimenti, tutela del Made in Italy, incompatibilità tra chi esercita pubbliche funzioni ed iscrizioni ad elenchi basati sul vincolo dell’obbedienza. 

Nel gennaio 2019 venni attaccato a reti ed edicole unificate per intere settimane per un tweet (di cui mi ero subito scusato), con l’epiteto di antisemita, io che avevo speso una vita a tutela dei più deboli ed indifesi a prescindere da razza e religione, militato nel PCI, dedicato capitoli di libri contro il fascismo ed il nazismo, seguendo gli insegnamenti dei partigiani e di mio nonno antifascista, con malcelate soddisfazioni dei massimi vertici del M5S e dei loro rampolli arrembanti, modesti baroncini rampanti. Attacchi forsennati replicati con maggior vigore 1 anno dopo (gennaio 2020), con l’accusa di avere un figlio laureato con lode, che si guadagna onestamente la vita, per 1.700 euro al mese. 

Pochi presero le mie difese dalla macchina del fango architettata per screditare le trentennali lotte per i diritti e la legalità: Daniele Pesco (presidente commissione Bilancio), Alessio Villarosa (ex sottosegretario al Mef), il buon Gianluca Perilli (rimpianto capogruppo al Senato), i tre ed unici pupilli del compianto ed amato Giudice Ferdinando Imposimato.   

Ho adempiuto ai rimborsi previsti (a novembre 2020 restituiti 71.419,30 euro) ed ai versamenti per finanziare la piattaforma Rousseau; onorato il lavoro di senatore del M5S assicurando la partecipazione in commissione (Antimafia, Finanze, Banche, Enti Gestori),ed in Aula con il 99,98% di presenza (i miei 2 voti mancanti su 6.343 voti totali, dovuti a malattia ed all’impossibilità di ingresso in Senato con la febbre superiore a 37 gradi. 

Ho presentato ricorso contro l’espulsione immotivata dal Gruppo al Senato ed attenderò il verdetto con l’animo sereno di aver svolto il mandato con coraggio, disciplina onore e dignità. Deciderò poi, rispettando i portavoce (tutti amici fraterni), ai quali auguro un mondo di bene, anche se non ho avuto analoga considerazione. 

Per noi braccianti meticci di buona volontà, tra il mare ed il massiccio dei monti attraversati dal Tratturo antico, che abbiamo sempre respirato il vento gelido della Maiella e la brezza primaverile dell’Adriatico dalla terrazza sul Sangro, forgiando temperamento e carattere nell’Ottavo Reggimento Alpini (“d’aquila penne, unghie di leonessa”) tra Teramo, L’Aquila e Tarvisio nei campi estivi ed invernali, scontando 10 giorni di rigore a 15 gradi sotto zero per una lieve e voluta disobbedienza, fin da piccolini allenati alla dura vita dei campi ed ai sacrifici per le intemperie, quella grandine che portava via 1 anno di sacrifici e duro lavoro dalle prime luci dell’alba, rispetto, tenacia, tolleranza, buona volontà, altruismo, solidarietà, eguaglianza, i principali e fondamentali valori.  

Ed i proverbi antichi: “Tanti giorni dietro i monti, quando il sole tramonta”. “Solo le montagne non si incontrano”.  

Senza rancore, sempre con rispetto ed immutato amore verso amici fraterni, coi quali ho condiviso un tratto di vita, un sogno svanito, una speranza tradita ! 

A voi tutti, buona vita.  

Elio Lannutti

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