sabato, febbraio 05, 2022

Marta Matano

 Tanti si riempiono la bocca con la parola DEMOCRAZIA, ma poi quando si tratta di metterla in pratica si "dimenticano" di applicare il concetto stesso di democrazia. Se in un Movimento politico i suoi componenti non possono esprimere liberamente le loro idee e le loro perplessità allora non è altro che un movimento fascista mascherato da Movimento progressista che inneggia fintamente all'uno vale uno. Ed un Capo, che premia solo chi gli lecca sapientemente il fondoschiena e condanna chi prova a metterlo in guardia verso la deriva cui lo stanno portando i signorsì di cui si è circondato, non è  degno di guidare un Movimento fatto di persone che hanno creduto in un reale cambiamento. E quelli che una volta hanno fatto finta di essere amici e che sono pronti a chiedere la tua testa, solo per ingraziarsi il "capo"  che ha potere di decidere chi saranno i prossimi candidati, mi fanno cordialmente schifo. VERGOGNA PERPETUA A VOI!.....

Ecco di seguito uno scritto di Oriana Fallaci sul concetto di "Patria" e che secondo me sotto al mio post ci sta bene...<<Patria, che vuol dire patria. La patria di chi? La patria degli schiavi e dei cittadini che possedevan gli schiavi? La patria di Meleto o la patria di Socrate messo a morte con le leggi della patria? La patria degli ateniesi o la patria degli spartani che parlavano la stessa lingua degli ateniesi però si squartavano tra loro come molti secoli dopo avrebbero fatto i fiorentini e i senesi, i veneziani e i genovesi, i fascisti e gli antifascisti? E' da quando ho imparato a leggere che mi si parla di patria: amor patrio, orgoglio patrio, patria bandiera. E ancora non ho capito cosa vuol dire. Anche Mussolini parlava di patria, anche i repubblichini che nel marzo del '44 arrestarono mio padre e fracassandolo di botte gli gridavano se-non-confessi-domattina-ti-fuciliamo-al-Parterre. Anche Hitler. Anche Vittorio Emanuele III e Badoglio. Era patria la loro o la mia? E per i francesi la patria qual è? Quella di De Gaulle o quella di Pétain? E per i russi del '17 qual era? Quella di Lenin o quella dello zar? Io ne ho abbastanza di questa parola in nome della quale si scanna e si muore. La mia patria è il mondo e non mi riconosco nei costumi e nella lingua e nei confini dentro cui il caso mi ha fatto nascere. Confini che cambiano a seconda di chi vince o chi perde come in Istria dove fino a ieri la patria si chiamava Italia sicché bisognava uccidere ed essere uccisi per l'Italia ma ora si chiama Iugoslavia sicché bisogna uccidere ed essere uccisi per la Iugoslavia. Invece di darci il tema sul concetto di questa patria che cambia come le stagioni, perché non ci date un tema sul concetto di libertà. La libertà non cambia a seconda di chi vince e chi perde. E tutti sanno cosa vuol dire. Vuol dire dignità, rispetto di sé stessi e degli altri, rifiuto dell'oppressione. Ce l'hanno ricordato le creature che sono morte in carcere, sotto le torture, nei campo di sterminio, dinnanzi ai plotoni di esecuzione gridando viva la libertà, non viva la patria...>>.

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