copio incollo questa riflessione importantissima che vi invito a leggere di Luigi Grosso
Costruendo Edilizia e Bonus
Sul finire gli anni “60 realizzare un fabbricato, significava acquistare 86% del materiale da produttori/artigiani locali; circa l’8% da produttori fuori l’ambito territoriale di riferimento e il resto da mercato estero. Un fabbricato si realizzava con: idraulico, falegname, vetraio, pavimenti, acciaio, cemento, componenti impiantistici tutti italiani e la maggior parte locali. Avevamo in Italia 24 stabilimenti con forni rotanti sparsi sul territorio nazionale per produrre cemento e piccole acciaierie che fornivano l’acciaio riciclando rottami, perfino le piastrelle erano di produzione locale dalla lavorazione di scarti di marmo o pietre varie.
Realizzare un fabbricato significava far crescere le attività del proprio territorio e garantire benessere sia per i cittadini che per chi lavorava nell’indotto.
Poi venne la globalizzazione…
Oggi il cemento viene prodotto altrove, in Italia sono rimasti attivi solo 7 forni rotanti, il maggior produttore di acciaio è indiano e determina il ”prezzo “in tutta Europa; le leghe e i metalli per: infissi, impianti e molto altro vengono commercializzati attraverso il mercato londinese. Buona parte della tecnologia è francese e tedesca. Un fabbricato oggi in Italia assorbe il 92% del materiale di provenienza straniera e di questi solo circa il 45 % è prodotto all’interno della Unione Europea, la rimanente parte altrove in qualche parte del mondo.
I super Bonus.
Sisma bonus significa per la maggior parte: fibra di carbonio, che proviene dalla Germania o Francia (Basf e Hexcel Francia che con lo stabilimento di Les Avenières, oggi è principale polo europeo per la tessitura delle fibre di carbonio mentre nello stabilimento di Dagneux si producono materiali compositi).
Costo di mercato tra i 42 e i 70 euro + 25..30 euro di manodopera per una corretta posa in opera. Oggi i prezzari DEI (riferimento per i decreti “bonus”) quotano la fibra da un minimo di 260 euro fino ad un massimo di 450 euro + spese di progettazione, gestione pratiche e anticipazione capitale. Il valore finale per applicazione di fibra di carbonio può arrivare a circa 700 euro per mq.
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Ecobonus significa coibentazioni, le tecnologie sono molteplici ma la materia prima è tutta straniera. Costo base pannelli da un minimo di 14 euro fino ad un massimo di circa 110-120 euro. Oggi i prezzari DEI (riferimento per i decreti “bonus”) quotano i pannelli da un minimo di 60 euro fino ad un massimo di 440 euro + spese di progettazione, gestione pratiche e anticipazione capitale. Il valore finale per applicazione di un isolamento a cappotto può arrivare a circa 600 euro per mq.
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Risulta evidente che buona parte della “risorsa” che deriva dal credito di imposta finisce all’estero, in parte in burocrazia e formalità e una fetta sostanziosa alle banche e a chi ci specula…..
Le tecnologie non sono nostrane, i ricavi non generano investimenti e alla fine della giostra le imposte future delle Stato Italiano finiscono OGGI nelle tasche di produttori stranieri o istituti finanziari a suon di riconoscimenti al 20…30 %
Ma che siamo? Chi siamo e cosa facciamo……qualcuno lo può spiegare ai comuni mortali?
Scritto da Luigi Grosso
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