sabato, gennaio 15, 2022

Elio Lannutti

 Rai: Laganà, stop videomessaggio Usigrai pessima decisione Tempo di fermarsi, riflettere, cambiare le relazioni industriali (ANSA) - ROMA, 12 GEN - "Decidere di non mandare in onda un videomessaggio dell'UsigRAI è una ulteriore pessima decisione, in contrasto con gli accordi sindacali, che lacera ancora di più il rapporto tra lavoratori e vertice in un momento in cui si dovrebbe tentare di costruire insieme un nuovo piano industriale e il contratto di servizio. E' tempo di fermarsi, riflettere, cambiare le relazioni industriali e confrontarsi; nell'attesa che questo avvenga esprimo ancora solidarietà a tutti i dipendenti RAI preoccupati per il futuro del servizio pubblico". Così il consigliere Rai, Riccardo Laganà. "Il danno anche di immagine fin qui causato dal taglio delle edizioni notturne della TGR e TG sport è andato oltre qualsiasi costo relativo a maggiorazioni notturne, presunti bassi ascolti e chissà quale altra curiosa motivazione - sottolinea Laganà -. E' ciò che accade quando si prendono e si avallano decisioni non pienamente ragionate nella loro complessità e senza ascoltare, pianificare e progettare, insieme agli attori principali, immediate valide alternative tese a valorizzare il servizio pubblico senza lasciare vuoti informativi. Si è visto con la Provincia Autonoma di Bolzano: la delibera votata con risicata maggioranza dal CDA Rai su proposta dell'AD non era applicabile alla Provincia: la programmazione non si cambia senza il preventivo accordo dell'autorità locale". "E' un limite che è rischioso oltrepassare - prosegue -: i riscontri e la solidarietà di una pluralità di soggetti sono lì a dimostrarlo. L'informazione regionale, le sedi regionali, le potenzialità professionali sono uno scrigno contenente tutti i valori del servizio pubblico cui bisogna costantemente attingere e non rinunciare. Un ampio progetto di valorizzazione editoriale e industriale deve essere inserito all'interno del nuovo piano con il contributo delle parti sociali e delle istituzioni locali e regionali per ampliare il network dell'informazione di prossimità al servizio del cittadino che paga il canone. Il servizio pubblico è addizione di servizi, non sottrazione che fa comodo a chi vuole dismettere il ruolo di RAI". (ANSA). CAS 12-GEN-22 12:04 NNN

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